3. ALCUNE IPOTESI DI DCM PER I DISTRETTI DELLA PROVINCIA DI MANTOVA.

3.1. I distretti industriali fra individuazione normativa e progettualità

Nella nostra analisi abbiamo preso in considerazione due distretti industriali della provincia di Mantova: quello della calzetteria di Castelgoffredo e quello del legno di Viadana, entrambi riconosciuti dalla classificazione ufficiale proposta con i recenti provvedimenti legislativi della Regione Lombardia, la quale ha invece escluso altri sistemi produttivi locali del mantovano che in precedenza avevano, al pari di Castelgoffredo e Viadana, ricevuto un riconoscimento di legge.
Non è questa la sede per esprimere un giudizio circostanziato sui più recenti provvedimenti emanati dalla Regione Lombardia in materia di politica per i distretti industriali. Può tuttavia essere utile riprendere brevemente alcune questioni inerenti il rapporto fra riconoscimento normativo e progetti di politica industriale per i distretti. E’ certamente noto agli attorti locali che l’inclusione di alcune aree dell’economia mantovana nella classificazione ufficiale della Regione Lombardia – e, tra queste, anche del distretto di Viadana – è stata piuttosto controversa.
Dopo il primo provvedimento regionale in materia di distretti che risale ancora al 1992 (la Regione Lombardia fu la prima in Italia ad emanare un provvedimento attuativo della L. 317/91), dove la definizione geografica dei distretti aveva seguito criteri di inclusione piuttosto ampi (con 21 sistemi locali), nel gennaio 2001 viene presentata una legge che definisce due livelli di individuazione normativa: un primo livello definisce già nel testo di legge quali sistemi produttivi locali vengono riconosciuti come distretti industriali e, perciò, idonei a beneficiare fin da subito di specifici strumenti di politica industriale; un secondo livello – quello dei "metadistretti" – consente invece di definire successivamente, sulla base di un progetto di politica industriale, l’inclusione di un sistema locale nella categoria di distretto. Il distretto di Viadana, escluso in prima istanza dai distretti consolidati è poi stato fatto rientrare con successivo provvedimento.
Altri sistemi locali mantovani sono invece rimasti esclusi anche dall’ultima classificazione. Tuttavia, va sottolineato che la possibilità di utilizzare gli strumenti di politica economica per i distretti industriali anche per sistemi produttivi non esplicitamente riconosciuti nell’articolato di legge può costituire, paradossalmente, un punto di forza piuttosto che di debolezza.
Per rientrare nella categoria di distretto diventa infatti necessario formulare una proposta di politica industriale basata su un accordo fra istituzioni e attori locali.
In questa prospettiva, l’individuazione di una strategia di politica industriale orientata ad elevare i potenziali competitivi delle reti produttive locali presenti nel territorio mantovano – dalle filiere agro-industriali ai cluster della meccanica – può stimolare la ricerca di accordi originali fra attori economici e istituzionali.
Il nostro contributo intende muoversi perciò anche nella direzione di suggerire delle possibili iniziative di politica industriale per l’innovazione logistica che consentano alle istituzioni locali della provincia di Mantova, a partire dalla Camera di Commercio, di proporre l’inclusione di alcuni sistemi produttivi specializzati fra i distretti beneficiari del sostegno regionale.

 


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